Nuovi ventri è un libro che illustra il processo evoluti vo dell’architettura che da disciplina “oggettiva” fondata sulle rigorose regole della geometria diventa, con la nascita di nuove tecnologie informatiche ed elettroniche, sempre più “soggettiva”, corporea, flessibile e comunicativa . Secondo la concezione vitruviana, il corpo umano (armonico in quanto corrispondente alle principali forme perfette della natura), era un modello di misurazione dello spazio. Nell’estetica rinascimentale la realtà era perciò rappresentata in modo esatto, matematico, razionale. Ben presto però “l’impossibilità di vedere in una sola occhiata tutte e tre le dimensioni”(T.Temanza) porta ad un cambio di pensiero; si passa dall’idea di corpo come modello di misura all’idea di corpo come sistema percettivo e successivamente a un sistema psicofisico. E’ con il Bauhaus che si comincia ad avere un’ibridazione tra corpo e forme organiche, nelle rappresentazioni corpo e scenografia si confondono. Quest’ “estensione” del corpo arriva alle estreme conseguenze con la progettazione del cyborg, un corpo dilatato, trasformato e riconfigurato per un suo potenziamento cibernetico. Sterlac , costruendo protesi in grado di recuperare anche gravi disabilità motorie, si accorge sempre più di come si stia passando da un sistema biomeccanico ad un sistema bioelettronico ed è sempre più accentuata la convergenza tra i codici d’informazione anziché tra le forme.
Come può dunque l’architettura adattarsi a nuove esigenze?Come può fornire soluzioni adeguate ad un mondo così complesso e spesso caotico e imprevedibile? Non esiste un criterio univoco per progettare ma solo punti fissi:
-La dismisura
Nuove idee di città basate su sistemi che guardino alla macroscala (es. laboratorio Stalker e struttura frattale delle galassie) e nuove idee di architetture (P.Cook , L.Woods, Zaha Hadid).
-Lo sradicamento
Architetture libere, scomposte, frantumate, dilatate, piegate e liquefatte. Architetture che si adattano a un mondo dinamico, labirintico, in cui c’è un interscambio fra persone, merci e mezzi di comunicazione (Coop Himmelblau, Hadid, Koolhaas, Ito).
-La fluidità
Dissoluzione della forma , deformazione, avvicinamento al mondo organico dei flussi, dei movimenti, delle connessioni (Eisenman)
-La visceralità
Ricerca di una dimensione uterina, esplorazione del limite tra materia formata e materia informe (F.Gehry, G.Lynn)
-La virtualità
Ibridazione fra reale e virtuale, fra spazio a 3 dimensioni e spazio a n dimensioni (M.Novak).
-La sensibilità
Capacità di interazione e relazione, architettura che avverte modificazioni (N.Negroponte).
L’elettronica ha rivelato un mondo naturale molto diverso dall’universo meccanico, governato da leggi matematiche esatte formulate dalla prima rivoluzione scientifica, una natura caotica che non può essere studiata con un approccio quantitativo ma piuttosto qualitativo. E’ necessario quindi progettare macchine che alla logica analitica sostituiscano la logica dei sensi. Macchine corporee, intelligenti, capaci di affrontare non solo problemi quotidiani ma anche imprevisti. La domanda che ci si pone ora è :” Siamo sicuri di voler lasciare un totale controllo alla macchina? A mio avviso bisogna sempre ricordarsi dell’obiettivo che vogliamo raggiungere. Il progresso tecnologico per un miglioramento della qualità della vita (cellulari,navigatori satellitari, lenti a contatto, dentiere) o al fine di migliorare gravi disabilità motorie, disturbi ottici o auricolari svolge un ruolo fondamentale e dobbiamo supportarlo e incentivarlo; non so fino a che punto sia giusto spingersi con tecnologie che, seppur migliorerebbero alcuni aspetti della nostra vita, annienterebbero la nostra persona ( http://www.youtube.com/watch?v=2n8XYF-qOwY ).
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